etimologicamente rimanda a terreni sui quali troneggiavano alberi da frutto, esteso complessivamente per 9.40 ha, ubicato a circa 250 mt, ed esposto magnificamente ad est; notoriamente conosciuto per dare luogo a vini ricchi, con grande ampiezza soprattutto dello spettro olfattivo, giocato su toni decisamente agrumati gialli e da una saporosità densa e risoluta; si tratta di un vino dal carattere unico su chassagne, perchè riconoscibile dall'ampio volume, dalla sua consistenza, e, soprattutto dalla sua freschezza vigorosa ed energetica, che lo rende affilato, tanto che da poter affermare che precisione e sottigliezza di dettagli sono tra le sue skills più gettonate. Sembra più un Puligny che un Chassagne. Bruno coltiva 33a e 82ca di una vigna per ubicata su terreni di marna argillo-calcarea, i cui primi impianti risalgono al 1974 e oggetto di qualche reimpianto nel 1986. Consueto approccio ragionato in vigna, con interventi mirati e selezione manuale delle uve, dopo attentissima fase di cernita in vigna ed al tavolo; maturazione in botti di rovere per 12 mesi, nuove sino al 25 per cento e passaggio, da 3 a 6 mesi, en cuve successivo. Versione '17 che presenta un naso spiccatamente orientato alla percezione di nocciole fresche, con qualche cenno di tostatura lieve, mandorle dolci e molta frutta fresca; bocca di infiltrante salinità e una freschezza molto equilibrata e vivace nei toni e nella verve complessiva, che sostiene percezioni netti di piccole albicocche e pesca bianca, chiudendo con buona persistenza. Prodotto apprezzabile sia in gioventù che nel suo buon arco di affinamento che gli si prospetta. Apogeo di consumazione [2022-2027]