il lieu-dit deriva la sua etimologia di origine dal significato, in francese antico, di "perrier " (sentiero ghiaioso) e rappresenta la toponomastica dei terreni sui cui poggiano i vigneti; forse richiama una strada antica, e la pietra utilizzata nella composizione di queste vie. Nelle immediatezze del climat, nella parte superiore della collina, sono visibili antiche cave, dove si rinvengono tracce di una tipologia di calcare chiamata "pierre de Chassagne". Il climat di Perrieres rappresenta una delle, se non "l'eccellenza stessa" di Meursault, rappresentando, de facto, un grand cru in pectore. Questo vino esprime una mineralità ed un allungo da vero primatista; sfoggia una veste tridimensionale dai toni epici: è sapido, fresco e dotato di un'energia e persistenza di assoluto valore. La reale differenza tra il "Clos" ed il semplice "1er cru Perrieres" (a meno di 70 metri di distanza l'uno dall'altro) è dovuta allo strato di roccia sottostante il "Clos", che possiede una quota di argilla più ampia (46%) e profonda, di limo intorno al 30%, di sabbie finisisme intorno al 6-7% ed, infine, circa un 17% di sabbie dal diametro più evidente e si trova proprio nel punto di incontro tra lo strato giurassico Bathoniano e Calloviano; qui si evidenzia la presenza di calcare attivo appena sotto la soglia del 5% ed una notevole quota di magnesio nei suoli; tutti questi parametri gli conferiscono il bonus di stile che lo contraddistingue dal "semplice" Perrieres, ottenuto da vigne 50ennali, rispetto a quelle del "Clos", che hanno subito reimpianti nel 1987. La versione ’14 ci trova concordi ed unanimi con la più accreditata critica enologica internazionale: un vero capolavoro di stile, in cui si fa strada, oltre alla consuete sfavillante vena sapida, adagiata su un sostrato di freschezza entusiasmante, una infiltrante riscontro materico di bella struttura, che incrementa la quota di piacere e ne rende la beva compulsiva