

cuvée di rara reperibilità, rappresenta, senza dubbio, una delle migliori creazioni di Benjamin, in forma di monopole. L'etimologia del climat richiama il nome di una cava di pietra inaugurata dai monaci benedettini nel medioevo, mentre "des Ducs" pare un'aggiunta dei secoli successivi; I grappoli di questo monopole dal 2006 sono ricavati da un parco vitato recintato da mura (ma circondato e protetto, su tre lati, da edifici della cittadina di Volnay) che costituisce un piccolo monopole di 0.64 ha di proprietà di uno dei suoi più preziosi collaboratori, Jean-Charles Carré: la parcella si trova a metà di un pendio, esposto a sud-est, a circa 300 mt d'altitudine, sopra l'abitato di Volnay, appena sopra il ben noto “Clos du Château des Ducs” del domaine Lafarge, in cui il suolo è costituito da una marna argillo-calcarea, con massiccia presenza di spuntoni di roccia di matrice calcarea; i primi impianti risalgono al 1940, gli ultimi al 1990; una curiosità: il parco vitato ha origine da una selezione massale della mitica vigna del “Clos des Epeneaux”; i due gestiscono assieme questo climat in meticoloso regime biodinamico. La vinificazione avviene a grappolo intero per un terzo, fermentazione avviata con lieviti indigeni, macerazione in botte per 15 giorni ed 1 anno di elevage, per metà in cuve e metà in legno piccolo. Il vino esibisce una profondità di sorso ed una mineralità coinvolgenti, con un bouquet poderoso, in cui emergono nuances di polvere di cacao in purezza, da cui spicca una netta ciliegia scura, nonché sentori di anice; al palato non lesina una struttura raffinata, che veicola un sorso ampio, rigoroso, dal peso specifico estrattivo quasi masticabile e molto fascinoso. Annata 2021 dai bagliori violacei intensi. Diraspato interamente. Prodotto in 6 piece, di cui due nuove. Mood olfattivo che smorza le attese per i consueti toni inizialmente tenebrosi, terrosi, speziati, dispensando, invece, solari ribes neri e mirtilli in prima linea, assistiti da bacche rosse in rapida progressione. Bocca libera da saturazioni strutturali, anzi generosa in slancio gustativo, senza ridondanze: frutta matura dolce e mineralità scura per garantire la firma identitaria di questo prodotto, a tiratura limitatissima. La 2021 rende i chiaroscuri giovanili molto più leggibili, non a discapito del dettaglio ma al servizio della beva. Apogeo di apertura [2028-2038]
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