

siamo al cospetto di una parcella tra le più reputate della aoc, estesa per 8 ha, dal nome perlomeno singolare, la cui etimologia pare legarlo alla zona della cava di Marsannay, da cui emergono spuntoni (denominati "Grasses Tetes") di roccia madre. Bruno Clair è, senza dubbio, il miglior vigneron dell'intera denominazione di questo ricercatissimo prodotto: possiede 10 ha nella denominazione Marsannay (in cui ha sede l'azienda ed è il suo luogo di nascita), e, delle cinque cuvée separate, questa risulta apicale; è ricavata da viti piantate nel 1969 su un'area di 2 ha, posta a sud della aoc, sita in un pendio dietro all'abitato, dai suoli argillosi scuri. E' indubbiamente, dei cinque, il prodotto con maggiore animus strutturale, quindi di maggiore soddisfazione. Annata '19 violacea intensa, fermentata (lieviti autoctoni) con l'apporto del 30 per cento di grappolo intero; profilo olfattivo freschissimo e luminoso, che irradia un naso floreale a petalo rosso, e successivamente minuti ribes rossi e lamponi; straordinariamente intenso in bocca, dal tessuto tannico estrapolato con minuziosa perizia, che sorregge un frutto maturo e polpa rossa, il quale rivela una complessità sapida che non ti aspetti. Chiusura da prodotto di levatura, superiore rispetto alla sua classificazione. L'annata lo accende particolarmente. 92 punti base. Apogeo di consumazione [2024-2034]
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