prodotto di scarsissima reperibilità internazionale, che gode di fama planetaria; ci fregiamo di proporlo al nostro pubblico. Le uve di questa rarità sono ricavate, all'interno del climat “Les Malconsorts”, in una seconda particella di pertinenza; essa, racchiusa in un perimetro vitato di 0.49 ha, è precisamente ubicata nella parte nord dei "Aux Malconsorts", in aderenza con l'originaria particella del grande "La Tache" (nominata "Tache joly de Bévy). Questa peculiare collocazione del sito, in monopole dei De Montille, si trova, pertanto, in una posizione geografica stupenda e privilegiata, che bacia il “La Tache” originario, e del quale condivide una stettissima parentela qualitativa. Il vino che se ne ricava, quindi, viene scrupolosamente vinificato separatamente dagli ""Aux Malconsorts", come " “Aux Malconsorts Christiane”. Il nome della cuvée è stato concepito in onore della moglie (deceduta nel 2008) del compianto Avv.to Hubert, padre di Alix ed Etienne. I riscontri gusto-olfattivi di quest’area sono diversi dai “Malconsorts”: si tratta di un vino più chirurgico, per definizione di dettagli, che evidenzia un bonus di personalità dirompente, che deve molto alla sua caratterizzazione geologica: infatti, i terreni dell'area nord del "Malconsort" da cui si ricava questa meraviglia, giacciono su marne di colorazione chiara, frammista a ciottoli bianchi e una componente sassosa ed il climat gode di una magnifica esposizione; il cote tipico di questo prodotto è enfatizzato su stordenti nuances di piccoli frutti di bosco, da una densità travolgente e da una componente minerale del tutto propria. La versione '16 ostenta una colorazione rubina che rifrange in modo eccelso la luce; si palesa come una versione di singolare nitidezza espressiva, estrema focalizzazione sull'annata decisamente classica, che si racconta in un profilo olfattivo intenso ed ampio, da cui emerge un compendio di spezie esotiche, che sembra uscito dal celebre "Khari Baoli" (mercato storico di Delhi per la vendita delle spezie) ed una cilindrata fruttata fuori quota, spolverata da nuances delicatissime di fiori di ciliegio; sensazionale all'assaggio, quando emergono stuoli di lamponi rossi, more scure, note setose di mirtilli neri in una danza ritmata, da cui emerge una golosa mora di rovo. Finale dirompente. Silenzio e contemplazione. Capolavoro. Apogeo di consumazione [2023-2030]