Nuits St Georges 1er cru Clos the Forets monopole 2017

  • De L'Arlot
  • 2017
  • Premier cru
  • Vinificazione : Egrappé/uve diraspate Egrappé/uve diraspate
  • Vitigno : Pinot noir Pinot noir
Pagamenti sicuri al 100%
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si tratta di uno dei due prestigiosi monopole (dal 1856) di questo celeberrimo domaine, originato dal parco vitato di più vetusto impianto (le viti più giovani, infatti, sono destinate a confluire nel "Nuits St Georges 1er cru Les Petits Plets"); la preziosa parcella, perimetrata e cinta da secoli, che si trova nel comune di Prémeaux, si estende per 7.11 ha e si protrae lungo una pendenza altimetrica piuttosto uniforme, tra i 230 ed i 270 metri. Etimologicamente, è facile intuire che in questo luogo, anticamente, si trovasse una fitta foresta alberata, finché non ne fu scoperta la sua migliore attitudine per la coltivazione viticola; il suolo di questo climat è costituito da una marna a prevalenza argillosa, dalle tinte brune e dalle nuances ferrose. Le uve, curate secondo i dettami della loutte raisonnée, vengono raccolte manualmente e la vinificazione è condotta in modo minimalmente interventista, in cui la nobile materia viene trattata con ragionati e cadenzati rimontaggi. Il vino prodotto possiede una personalità di grande evidenza, dalla cromaticità sempre brillante ed intensa ed un profilo olfattivo ampio e potente, sorretto da spezie scure, note di cuoio, ribess nero ed un timbro tannico sempre piacevolmente caratterizzante, perchè ricco ed avvolgente. Versione '17 rubina ed ammaliante, con un naso denso, pregno e generoso d'aromi di lampone rosso boschivo, ed un tratto speziato scuro leggero, sempre caratterizzante; il profilo olfattivo restituisce, in questa annata che non ha finalmente lesinato anche nelle quantità, un "Forets" limpido, autentico, che scintilla della luce che è propria di questo monopole, sempre estremamente coinvolgente nell'assetto complessivo, nella postura che manifesta con il suo ingresso palatale: saporoso, vibrante, dinamico, una freschezza che non ti aspetti conduce i frutti di bosco ad una espressività tattile di estrema piacevolezza; il finale persiste e riverbera in retrolfatto, con netti richiami alle more di rovo, ed ai ribes scuri. Coinvolgente ed esaltato dal millesimo esuberante. Apogeo di consumazione [2022-2025].

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