village paradigmatico della denominazione, perchè di peculiare identità espressiva; proviene dal missaggio di ben 10 parcelle sparpagliate nella denominazione di Gevrey Chambertin; questa circostanza permette di attingere risorse da un parco vitato complessivo di 4 ha, cioè 2 ha in più rispetto alle versioni precedenti dello stesso vino, che quindi si è ulteriormente arricchito di sfumature e dettagli. In particolare, il vino è frutto dell'intrigante amalgama delle uve provenienti dai lieux-dits di: "En Combe", "En Champs", "En Vignes Belles", "Croix des Champs", "En Jouise", "En Pallud", "Aux Mairchais" et "Aux Epointures". Il nuovo habillage dell'etichetta reca fieramente la menzione aggiuntiva di "dix climats". Versione '19 figlia di un'annata che resterà nella memoria, per qualità e raffinatezza, nonché rarità della sua reperibilità; la fermentazione a grappolo intero è stata condotta con l'apporto di raspo per il 30 per cento ed è stata utilizzata identica percentuale di legno nuovo in affinamento in legno piccolo. Visivamente riluce rubino violaceo scintillante; quanta esuberanza in olfazione, grazie ad uno strabordare sensuale di minuti fruttini di selva, pregni di materia setosa, matura, gustosa, sovrastati da un alone di delicate note di petali di rosa rossa; adeguata ossigenazione fa emergere ulteriori altri spunti, grazie ai benefici apportati da questo millesimo: sono percepibili nettamente sentori di kirsch, note speziate scure e di liquirizia dolce, i quali sostengono effluvi di susina selvatica; bocca ricca, generosa, seducente, golosa, che tratteggia un prodotto sempre più a suo agio nella dimensione di "vino-bandiera d'ingresso", spesso ideale per abbinamenti piuttosto versatili. Per quanto ci riguarda, messa alla prova la sua nuova veste per qualche anno, possiamo sbilanciarci affermando che il vino ora assurge legittimamente allo status di "super-village". Apogeo di consumazione [2021-2026].