St Aubin is the new Puligny? A giudicare dalle similitudini e discrete assonanze tra i suoli di alcuni terroirs in particolare, parrebbe di si; anche se con i limiti endemici che questa comparazione porta con sè. Molti gli investimenti recenti del domaine in questo settore meridionale della Cote de Beaune: il climat dei "Murgers dents de chien" rappresenta una delle punte di diamante, una delle vette qualitative della denominazione (assieme agli "en Remilly", che importiamo, invece, da De Montille). Etimologicamente, rappresenta l'ammasso di pietre affilate (come denti canini, appunto) che si raccolgono a fianco di ciascun vigneto dopo le lavorazioni apportate sullo stesso per permettere la messa a dimora delle viti; la parcella, esposta a sud, si trova su pendenze discrete, ubicata a circa 360 metri, e, come anticipato, i suoli sono molto ricchi di scheletro, per l'affiorare delle pietre acuminate di cui si è fatto cenno; la meraviglia di questo terroir è il suo notorio rimando olfattivo da ostriche oceaniche che aleggia all'interno della sua polposa natura fruttata. Versione '19 paglierina smaltata di riflessi lucenti; in olfazione ecco subito la timbrica di sapidità oceanica apparire come consueta nota di testa, decisamente più frastagliata in queste versione, ma sempre a capeggiare un bouquet fitto e floreale, coadiuvato da effluvi di fresca frutta tropicale; una salinità di nobile estrazione ed una propulsione tartarica coinvolgente, sorreggono il corredo agrumato, più articolato e dinamico che di spessore e concentrazione. Flag-wine dei nuovi terreni acquistati da Jean. Apogeo di consumazione [2024-2029].