terroir che gode di una reputazione eccellente, ubicato a circa 240 mt d'altitudine, con esposizione ad est, in aderenza con la parcella del monumentale climat del "Batard Montrachet". I suoli, di matrice prevalentemente argillosa, sul quale giace uno stuolo cospicuo di sassi, approssimano, da vicino, la tessitura granulometrica del grand cru limitrofo; la matrice identitaria di questo 1er cru è storicamente riconosciuta tra le massime espressioni tra i pari grado dell'intera denominazione, se non, addirittura, il più ispirato, al punto da costituire, molto spesso, un autorevole termine di paragone per misurare qualitativamente gli altri 1er di Puligny; il liquido estratto dalle uve di questa parcella possiede un'intrinseca esplosiva dirompenza espressiva e, nelle annate concepite per allungare nel tempo, il dna del suo aristocratico estratto manifesta una texture materica da pedigree di razza cristallina; è solito contraddistinguersi per un'anima delicatamente femminea, una verve fresca di prim'ordine, e per la presenza di nuances nette di pesca bianca e mandorla fresca, nonché per la presenza di una sapidità di matrice marina fortemente identitaria. Versione '19 paglierina rarefatta; profilo olfattivo impattante, accarezzato dapprima da note di caprifoglio e spezie dolci, poi dalla componente fruttata, come frutto della passione, pesca nettarina ed ananas; il sorso è succulento, non lesina in opulenza e ricchezza del paniere fruttato apprezzato in olfazione, il cui alveo è abilmente trapuntato da una freschezza avvolgente; materia e mineralità palpitano, seppur in nuce: sono già apprezzabili le profondità tridimensionali che questo prodotto è in grado di proporre per dna, soprattutto in annate splendide come questa. Attenderlo qualche anno significa prospettargli un futuro splendido. Apogeo di consumazione [2024-2032].