

siamo al cospetto di una parcella tra le più reputate della aoc, estesa per 8 ha, dal nome perlomeno singolare, la cui etimologia pare legarlo alla zona della cava di Marsannay, da cui emergono spuntoni (denominati "Grasses Tetes") di roccia madre, nonostante la copertura dell'area. Bruno Clair è senza dubbio il miglior produttore di questo rinomato prodotto dell'intera denominazione. I vini di questa zona necessitano di qualche anno per svelare il proprio grande potenziale, che risulta sempre estremamente aggraziato, che privilegia la raffinatezza alla potenza espressiva. Versione '18 rubina sgargiante; profilo olfattivo di frutti rossi polposi e maturi, lussureggianti nel proporsi, dispiegandosi in aromi soprattutto di ribes nero, poi di prugna e lamponi; ingresso palatale morbido, di bella densità e polposità che rendono tridimensionale il sorso, trapuntato di tannini morbidi, soffici, ed allungandosi in un finale sapido, fresco, che riecheggia in retrolfatto. A noi è piaciuto davvero tanto. C'è più articolazione e profondità di dettagli rispetto ai Vaudenelles. Apogeo di consumazione [2021-2027].
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