Gevrey Chambertin 1er cru Clos du Fonteny monopole 2017

  • Bruno Clair
  • 2017
  • Premier cru
  • Vinificazione : Vendages entières Vendages entières
  • Vitigno : Pinot noir Pinot noir
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il climat "Fonteny" deve la sua etimologia alla presenza di alcune sorgenti d'acqua della zona, che sgorgano da una roccia calcarea molto compatta, che affiora dopo pochi cm di terreno, che ne costituisce una caratterizzazione identitaria fondamentale per il terroir; la parcella si stende per circa 3.70 ha. La parte del climat che confina con il grand cru "Ruchottes-Chambertin", nella sua parte bassa, prende il nome di "Clos du Fonteny", proprietà in monopolio del domaine Clair: il climat è esposto verso sud-est e si trova a poco meno di 300 metri d'altitudine; qui il suolo si presenta povero e composto per lo più da argilla bianca nella parte superiore, e rossa nella parte inferiore della parcella; la roccia calcarea profonda marca con decisione questo prodotto, che non manca pero' di portare in dote il carattere proprio della aoc di Gevrey, non lesinando affatto in potenza espressiva; la sua caratterizzazione porta in dote grandi venature minerali dai toni scuri, un cote floreali a petalo rosso ed un corredo fruttato prevalentemente a bacca nera, striato da una evidente speziatura scura. La proprietà di Clair ha un’estensione di 0.6750 ha e 1.66 are. Questo eccezionale monopole, che si rivela uno dei fiori all’occhiello e vanto della produzione del domaine, si trova nella parte superiore del climat "les Fontenys"; una parte del vigneto è stata messa a dimora nel 1972 e l’altra metà nel 1987. Versione '17 che abbiamo voluto fortemente e che in questo contesto si è espressa in modo esemplare; è stata vinificata con il 40 per cento di grappolo intero; aureola violacea a dominare la scena visiva; bouquet dettagliatissimo, raffinato, in ingresso olfattivo, da una sventagliata di effluvi minerali da pietra gessosa scura polverizzata, che preludono a fiori di lavanda, sbuffi di incenso, che si fanno largo con adeguata ossigenazione; infine, emergono i frutti di bosco, copiosi, in versione gourmand, inarrestabili nel loro incedere, che pretendono un esame olfattivo profondo, se ci si concede il tempo necessario ad apprezzarlo nella sua interezza; bocca fresca, tesa, con una meravigliosa crostata gelatinosa alla frutta di bosco che si prospetta sensuale al tessuto papillare, mixata a netti cenni di scorza d'arancia e d'agrumi, che poi restituisce un tessuto tannico esemplare da cui emerge prepotente una saporosa nota di ciliegia scura. Anche meglio del pari annata Clos St Jacques, dice Bruno, e non possiamo che concordare; e molto meglio questa versione della dirompente '15, della esplosiva '18 e della seppur notevole 2019. Insomma, vi abbiamo portato in dote un prodotto rinomato in annata da incorniciare. 94 punti di partenza, per un futuro ancor più radioso e promettete. Apogeo di consumazione [2022-2028].

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