celebre prodotto, che aspira, da diverso tempo, al legittimo rango di 1er cru, e, probabilmente, ne otterrà la promozione quando l'età del vigneto, in monopole dei Remy, raggiungerà lo status di "vieilles vignes"; è un vino ottenuto sempre mediante il totale diraspamento delle uve, ed è frutto, mediamente, di rendimenti molto bassi, atti a preservarne l'alto tasso qualitativo, che si attesta sui 30 hal/ha. Al cru originario, da circa quattro anni, sono state aggiunte altre 8 are; ora si estende per 0.33 ha (mediamente produce circa 6 pieces e mezzo di prodotto). La vigna è costituita da primi impianti che risalgono all'anno 2000 e rappresenta il prolungamento naturale del giardino (il figlio, Florian, lo definisce “l’orto di casa Remy”) di Chantal, ed è adiacente al lato sudista del "Clos de Lambrays", con il quale condivide parte della tessitura granulometrica dei suoli; i terreni, a partire da quest'anno, ci riferisce Florian, non vengono più lavorati mediante ausilio del cavallo, per difficoltà logistiche difficilmente sormontabili: ora il manto erboso viene periodicamente regolato grazie all'intervento di un collaudatissimo gregge di pecore di razza marocchina. Lo stile del vino ricalca i "borgogna vecchia scuola", in cui prevalgono matrici aromatiche di autentica nostalgica grazia, trapuntate di un’eleganza encomiabile. Versione '19 dotata di un evidente bonus di raffinatezza supplementare e di una ricchezza espressiva del tutto singolare; rubino profondo, con adeguata olfazione fa bella mostra di sé un compendio speziato scuro, note floreali di violetta ed un intenso cote di more e lamponi di bosco; palato che non rinuncia ad una bella impronta fresca, fiancheggiata da una sapidità innervante, che innalza i decibel di un corredo fruttato pulsante lamponi maturi. Versione deluxe, perché ricca di dotazione di serie quest'anno. Siamo fan di questo prodotto da sempre: come ignorare il suo splendore rinnovato. Apogeo di consumazione [2022-2028]