

che i Rugiens rappresentino un simbolo iconico di Pommard è questione storicamente acclarata. In questo luogo si producono, infatti, tra i più fascinosi vini della aoc, grazie ad un magico connubio che tutti gli elementi del cru sanno scandire all'unisono. La parte alta del climat, che è l'area di pertinenza vitata di Leroux, è una aoc distinta dalla parte bassa (senza questa suddivisione, è probabile il climat sarebbe stato legittimamente promosso allo status di “grand cru”, tale è la sua grandezza), ed arriva quasi ai 320 metri d'altitudine, in un contesto di grande pendenza; l'esposizione è est-sud-est. La parcella rappresenta un microcosmo decisamente complesso ed articolato, in cui i suoli si presentano grandemente mutevoli a seconda dell'area vitata. Una faglia molto profonda divide la parte alta da quella bassa: gli “hautes” presentano un multistrato calcareo intrecciato a ghiaie molto sottili, di epoca giurassica, attraversate dalle celebri venature di ossido di ferro dell'area (“rugiens”). Il marcatore più evidente di questo prodotto è la grande sostanza, nonché l'infinita persistenza gustativa. Annata 2020 vinificata con il 30 per cento di grappolo intero, violacea impenetrabile, che dispiega un naso di aromi di prugna, violetta e sbuffi terrosi, che preludono ad una volumetria percettiva di frutti di bosco ricca, ampia, intensa; bocca potente, che sviluppa un sorso armonico, dirompente, solcato da una mineralità iodata che avvolge un frutto scuro cremoso, sorretto da una tartarica assolutamente adeguata; chiusura che irradia potenza volumetrica e scintillanti sensazioni fruttate. Esemplare di grande limpidezza espressiva, in grado di restituire i Rugiens nel meglio che possono dare nella aoc haut. Apogeo di apertura [2027-2037]
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