Gevrey Chambertin 1er cru Clos St Jacques 2013

  • Bruno Clair
  • 2013
  • Premier cru
  • Vitigno : Pinot noir Pinot noir
Pagamenti sicuri al 100%

Il Clos Saint Jacques è un climat che ha saputo conquistarsi nei decenni il livello qualitativo di un Grand Cru; ciò per la sua natura delicatissima e sfaccettata, che conferisce al vino una dimensione di assoluta eccellenza (per una descrizione più dettagliata degli aspetti storici del climat, si rimanda alla sezione generale del sito, descrittiva della AOC Gevrey Chambertin). Solo cinque produttori possono vantarsi di possederne una parcella (il climat si estende per 6.70 ha totali): Bruno Clair è tra questi, e ne fornisce un'interpretazione esemplare. I primi suoi ceppi risalgono al 1957; altri reimpianti furono operati nel 1972; solo dal 1999 il vino è venduto con il cognome di Bruno, poichè, in precedenza, era contrassegnato dal cognome della madre, recando la dicitura "Domaine G. Bartet". Bruno Clair ne possiede 1 ha. Il protocollo di cantina prevede parziali diraspature, macerazione a freddo, ed un massimo di tre settimane di fermentazione a temperatura controllata; l'affinamento varia dai 15 ai 22 mesi in legni piccoli nuovi mai in una percentuale superiore al 50%. Nonostante l'immediatezza della sua godibilità, dovuta alla ricchezza di sentori di frutti rossi ed a bacca nera, che esibisce con sontuosa esuberanza già nei primi anni, il vino possiede una naturale attitudine a migliorare con l'affinamento, che gli è necessario per sviluppare il suo enorme potenziale. Riproponiamo, con somma soddisfazione, nuovamente, la versione ’13 , perchè sinceramente folgorante: al naso il bouquet è ad alto tasso di complessità ed articolazione aromatica; prorompe una mineralità lasciva e vibrante, di matrice pietrosa, ed emerge la netta percezione di piccoli frutti a buccia nera, sentori di cuoio, legno di cedro, fumo e spezie; ma è la presenza di un'infiltrante nota marina la variabile che intriga maggiormente. Al palato è teso, vibrante, dotato di grande energia e precisione: la tessitura dei tannini è finemente merlettata, ed il finale si impone per lunghezza, in un contesto di nobile ed austera discrezione, che non necessita di alcuna esibizione muscolare estrattiva.

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