village di grande personalità e rappresentatività del territorio di pertinenza, stilisticamente impeccabile, che porta in dote tutte le skills più intimamente ricercabili in un entry level di questa AOC. Jean ha affinato ulteriormente, nel corso delle ultime annate viticole, il suo stile, elevando la reputation di questo domaine a livelli, oggi, assolutamente apicali. Questo village ha origine da un parco vitato che poggia su un suolo dove predomina una marna argillo-calcarea; la conduzione agronomica è assolutamente in bio da oltre un decennio (senza alcuna necessità di ottenerne una certificazione formale): nessun trattamento chimico di sintesi viene apportato; la fermentazione alcolica di questo prodotto avviene in fute de chene al 30 per cento nuove e per il residuo 70 per cento in barrique usate, da 1 a 5 anni; il vino viene elevato sulle fecce nobili, e sempre in botti piccole, per 12 mesi e giace 4 mesi en cuves.  Nel millesimo ’15 lo sbuffo di salinità marina e l’energia dell’intensità del profilo olfattivo troneggiano, determinando una complessiva corrispondenza naso-bocca di grande piacevolezza; il palato è stimolato da un flusso di freschezza davvero vibrante e coinvolgente, che supporta un estratto secco che emerge, palesando una golosa mescolanza di note di mela verde, kiwi e polpa d’agrumi; chiude in buona lunghezza, richiamando, con nonchalance, l'immediata esigenza di un sorso successivo. Un “base” da virgolettare, considerate le sue notevoli potenzialità, ideale per approcciare le potenzialità intrinseca di questa celeberrima denominazione. Apogeo 2017-2020. Servire a 13 gradi