BORGOGNA 2015: LA NARRAZIONE DINAMICA DELL' ANNATA.

Borgogna 2015. La narrazione dell'annata.

Lo staff redazionale, da oggi, è lieto di annunciare la nascita di una nuova rubrica, che resterà in vigore per tutto il decorrere dell'annata enoica 2015. Grazie ad essa, se resterete sintonizzati sulle nostre frequenze, potrete godere, periodicamente, di tutta la narrazione della cronaca del millesimo appena decollato; ormai ci siamo, infatti, come testimoniato dalla recentissima e significativa foto di copertina, scattata dal Domaine Jean-Marc & Thomas Bouley di Volnay; si tratta di una stupenda immagine dell'alba di questa nuova annata: il fatidico "pianto della vite", che inaugura ufficialmente la ripresa dell'attività vegetativa. Pertanto, in questa sezione, evidenzieremo tutti gli accadimenti significativi del millesimo e profileremo, con dovizia di dettagli, tutte le statistiche mensili utili a tratteggiare i contorni di un'annata che prenderà forma, sotto i nostri occhi, di giorno in giorno. Aggiorneremo, quindi, questa sezione, con cadenza almeno mensile, facendone il punto dell'andamento sotto il profilo climatico, oppure, interverremo, con massima tempestività, con puntuali rilievi ed annotazioni, frutto di comunicazioni provenienti direttamente dai vigneron della Cote d'Or, qualora si determineranno accadimenti climatici degni di menzione. Tutto ciò che sarà utile a decriptare questo astro nascente, sarà sotto la nostra lente.

Seguite i nostri aggiornamenti, per restare sempre in aderenza con l'evolversi del millesimo 2015.

MARZO. Temperature: la massima del mese è stata di 19.8° (giorno 18); rappresenta il valore più elevato rilevato nel mese di marzo degli ultimi 15 anni (il dato che più si approssima, con uno scarto di ben 4.3°, è di 15.5°, e risale al 2003); rispetto alle temperature massime mediamente rilevate in questo mese, si segnala, invece, un aumento di 2.2°; la minima del mese è stata di -1.2° (giorno 7); rispetto alle minime medie del mese si segnala un aumento di 0.7°; la temperatura media del mese è stata di 8°. Le ore di luce sono state 185.5 (rispetto alle 140.3 medie del mese); le precipitazioni rispetto ai paradigmatici (per la regione) 52,8mm del mese, sono state inferiori del 46% (solo 28.7mm). Analisi dei dati: i numeri rilevati svettano univoci nella direzione del tempo iper-soleggiato, in una quantità di ore di luce rilevantissima e nell'assenza quasi totale di precipitazioni; numeri da record assoluti per il mese considerato; tutte condizioni che hanno accompagnato l'esordio vegetativo stagionale (avvenuto a metà mese) nel modo più carezzevole ed appropriato; un'annata cominciata con il turbo (un inno alla fotosintesi) ma che, ci auspichiamo, troverà migliori bilanciamenti nel corso dei mesi a venire, onde evitare prospettiche situazioni siccitose. Concludiamo con un'immagine significativa di marzo 2015, tratta dall'album di "Thomas Bouley" di Volnay, riferita alla sua vigna posta nel climat 1er cru di "Les Carelles".

 

APRILE. Temperature: se marzo ha inaugurato l'annualità vegetativa 2015 con altisonanti squilli di tromba, aprile, non solo ha assecondato questo trend, ma ha innalzato ancor più l'asticella. La temperatura massima si è registrata mercoledi 22, giorno in cui la colonnina di mercurio ha toccato i 24.3°; il record assoluto del mese, cosi riportano gli almanacchi, resta comunque ben lontano dall'essere avvicinato, e risale al lontano 17 aprile del 1979, quando si raggiunsero addirittura i 29°; la temperatura media del mese è risultata di 17.5°, ben 2.8° superiore rispetto alla media dei picchi del periodo; anche le temperature minime hanno fatto segnare un +1.6° rispetto alle medie di aprile; la temperatura media del mese è stata di 11.4°. Le ore di luce sono state 238.9 (parametro che, se replicato negli ultimi 30 giorni prima della vendemmia, potrebbe contribuire a scandire il profilo di un'annata eccellente), che rappresentano 61.1 ore in più rispetto alla media del periodo; il dato rilevante è che esse superano di 34.4 ore la media di ore di luce prevista per le medie del mese prossimo di maggio e, seppur di poco, sono addirittura superiori anche a quelle medie del mese di giugno! Le precipitazioni sono aumentate rispetto a marzo, ma permangono sotto media ( -12%) rispetto alle medie del periodo. Analisi dei dati: lo stato, che osiamo definire "febbrile" ed estremamente precoce, rappresentato dai quantitativi di calore e luce che hanno insistito sulla Cote d'Or nel corso del primo bimestre vegetativo (marzo-aprile), è scandito da dati inequivocabili; il clima, decisamente secco e soleggiatissimo, è stato comunque temperato da saltuari ma dignitosi scrosci di pioggia; è noto che i mesi di bassa primavera non si rivelano i più decisivi nel determinare la buona definizione di un'annata; in particolare, rileviamo che non lo sono, soprattuto, un monte ore di soleggiamento eclatante come quello a cui abbiamo assistito sino ad oggi (la media, in Cote d'Or, è di 667 ore, per l'intera stagione primaverile): basti pensare che, anche nella freschissima annata 2014, le ore di soleggiamento, sempre in primavera, erano state superiori alla media, salvo poi rivelarsi decisamente sotto media quando contava di più: durante i mesi estivi; con le conseguenze che ricordiamo. Pertanto, prendiamo buona nota di questi sbuffi iniziali di un millesimo che comunque sta facendo parlare di sè e che continueremo a monitorare da vicino, per consentirvi una rappresentazione meteo puntuale e precisa, utile a definire i contorni di un'annata che ci auguriamo davvero degna di nota. Foto scattata il giorno 24 aprile dal nostro entourage (tutti i diritti riservati) nella parcella "Les Charmes", a Meursault.

 

MAGGIO. Rappresenta la mensilità che costituisce la soglia di ingresso alla fase decisiva per interpretare il profilo dell'annata viticola. Cominciamo a snocciolarne i dati. Temperature: mercoledi 13 si è raggiunto il picco di caldo del mese: 28.3°; molto vicino alla soglia massima mai registrata, da sempre, in questo mese; risale al 19 maggio del 1971, giorno in cui si toccarono i 30°. La temperatura media del mese è stata di 14.8°; la media delle temperature massime del periodo si è alzata di 1.9°, raggiungendo i 20.6°, mentre le temperature minime si sono palesate in linea con il periodo. L'anlisi grafica di questi dati narra di un mese in cui la forbice tra massime e minime si è naturalmente allargata, come da previsione; che l'andamento delle minime è assolutamente sul binario della statistica e che la parabola delle temperature massime ha smesso di impennare rispetto alle medie, deviando decisamente verso i numeri che ci si attende da questo mese. Pertanto, picchi di calore a parte, maggio ha palesato il suo lato consueto e migliore. Le ore di luce: sono state 224.7, ed hanno evidenziato un + 10% rispetto alla media del periodo. Ciò ha determinato il fenomeno della prefioritura e, se le condizioni meteo manterranno queste soglie di soleggiamento, entro i primi dieci giorni di giugno, questa fase delicata sarà portata a termine in tutta la Cote d'Or. Le precipitazioni: tutte concentrate, per lo più, nei primi giorni del mese (il 1 maggio sono caduti 19.1 mm di pioggia), che hanno fatto presagire un deciso cambio di rotta del clima; cosi non è stato, ed esse hanno determinato solo 45.8mm di acqua piovana, segnando un netto -47% rispetto alle medie del periodo; riteniamo sia questo il dato significativo di maggio '15: l'alea siccitosa di cui si è ammantato. Eventi atmosferici estremi: si segnala un leggero e pressochè ininfluente episodio grandigeno in data 20 maggio. Pericolo malattie: il fenomeno è sotto stretta osservazione, nelle sue diverse accezioni; in particolare, relativamente al pericolo oidio vi è serrata vigilanza, poichè il rischio è tutt'altro che trascurabile, mentre la peronospora ha fatto la sua timida comparsa in alcune limitate aree, ma il rischio di propagazione su larga scala, al momento, pare sotto controllo. Prospettive vendemmia 2015: allo stato delle cose, la "confédération des associations viticoles de Bourgogne (CAVB)" prospetta un potenziale "récolte pas pléthorique"; pertanto, si attendono quantità contenute ("le nombre moyen de grappes de raisins par pied serait, en moyenne, de sept"). I vecchi detti viticoli di queste latitudini narrano che il raccolto ideale si fa entro 90/100 giorni dalla fioritura. E' imminente. Il count-down sta per cominciare.

 

GIUGNO. La scansione del millesimo '15 è giunta nella fase cruciale; quella in cui il volto di questa annata comincia a svelare i suoi reali connotati e nei cui riflessi climatici è lecito cominciare a fantasticare i barlumi dei riscontri gusto-olfattivi dei calici che verranno. Giugno è notoriamente mese di fioritura e di allegagione per la vite; fasi delicatissime, in grado di sfregiare irreversibilmente, ab origine, la dinamica di un'annata o di proiettarla verso i presupposti di un'invaiatura compiuta e di una maturazione fenolica scandita a regola d'arte. Analizziamo, dunque, i numerosi dati ricavati dall'analisi di giugno. Temperature: "la grande canicule", cosi come definita, a queste latitudini, la grande ondata di caldo che sta cominciando ad interessare la Cote d'Or in questi giorni, proprio nel giorno 30, ha manifestato la sua giornata più calda, segnando 33.5° (a un passo dal record del 30.06.1950, di 35.6°), inaugurando il fenomeno meteo, di matrice subsahariana, che, pare, incendierà le temperature della regione per (almeno) la prima decade di luglio; solo 1/4 del mese ha manifestato temperature sotto media stagionale, mentre il resto di giugno ha sempre fatto segnare dei record; le temperature massime del periodo sono state superiori di ben 3.7° rispetto alle medie di giugno. La media delle minime è stata di 1.5° superiore a quelle del periodo. Infine, la temperatura media del mese è stata di 19.6°. Questi dati evidenziano che, nel corso di questo mese, la forbice tra i due parametri sulle temperature si è ulteriormente allargata rispetto ai binari, tracciati dalla sinusoide ideale, che rappresenta il grafico di una stagione senza eccessi, quindi rispettosa delle medie rilevate negli anni da queste parti. E la canicola di questi giorni sta scomodando il paragone con l'infuocato 2003: in Francia, ondate di calore superiori ai 40° si sono già manifestate in passato, anche se raramente ('47, '52 e '76); ma ciò è avvenuto sempre a cavallo tra luglio ed agosto o, come nel 2003, nella prima decade di agosto; ciò che preoccupa è, pertanto, la precocità stagionale del fenomeno che si sta determinando, che segnerà, quindi, un nuovo record. Il punto di rottura di questo fenomeno, allo stato delle cose, è intravisto per la metà di luglio: quello sarà il momento topico in cui probabili basse pressioni di matrice atlantica spazzeranno via l'ondata di caldo e potrebbero portare con sè fenomeni anche grandigeni, stante lo sbalzo termico tra le due masse d'aria che andranno a confrontarsi; al momento, pertanto, individuiamo nella metà di luglio, uno dei passaggi stagionali più delicati e determinanti della stagione viticola '15, che, ci auguriamo, non culminerà in eventi climatici nefasti per il processo di invaiatura delle viti. Le ore di luce: sono state 288, il 23% in più rispetto alle medie del periodo. Le precipitazioni: anche giugno si è manifestato siccitoso, con soli 37.7mm caduti al suolo, segnando un -40% rispetto alle medie del periodo; la poca acqua piovana caduta si è concentrata tutta nei giorni tra il 12 ed il 21, rivelandosi una piccola parentesi tonda, all'interno di un fenomeno di soleggiamento rilevantissimo; per il momento, questa carenza possiede ancora la valenza di un metaforico "colpo di frusta" per le viti ma lo status di stress idrico (che, NDR, si realizza quando la disponibilità d'acqua della riserva del suolo risulta inferiore alla richiesta evapotraspiratoria dell'apparato fogliare della vite, di cui, il primo indicatore è sia la riduzione dello sviluppo del perimetro fogliare che nella formazione di nuove foglie, cui fa seguito l'arresto nell'allungamento dei tralci e un fenomeno di anticipata senescenza delle foglie basali) non pare poi cosi lontano, considerando che tende a verificarsi specialmente nel periodo che va dall'inizio dell'ingrossamento dell'acino sino all'invaiatura.  Eventi atmosferici estremi: non si segnala alcun evento.

 

LUGLIO. Lo avevamo anticipato nel titolo del mese precedente, quando avevamo evidenziato l'avvicinamento imminente di un fenomeno che, a queste latitudini, ha scarsi precedenti e costituisce una vera anomalia: "la grande canicule". E' arrivata in grande stile ed ha arroventato la Costa d'Oro accanendosi per 23 giorni, non consecutivi solo perchè il giorno 8 luglio si è registrata una episodica e significativa discontinuità termica con la canicola imperante, essendosi registrata, in quella occasione, la temperatura massima di 24°; durante gli accennati 23 giorni di sole deflagrante, i trenta gradi delle temperature massime sono stati una costante martellante e sono stati superati per ben 18 volte. Ma entriamo nel merito di questa mensilità. Temperature: la massima del mese ha toccato il picco di 37.7° il giorno 7; il record massimo del mese, da quando sono iniziate le misurazioni, permane imbattuto a 38.1°, raggiunto il 31 luglio del 1983; pertanto, si è arrivati ad un passo dall'infrangere un record storico; ciò che ha stupefatto, però, è stata la continuità dell'impennata della colonnina di mercurio, che, per 3/4 del mese ha superato, nelle massime, mediamente di circa 8° gradi le temperature consuete del periodo; la media delle temperature massime è stata di 30.3°, ben 5° in più rispetto alle medie del mese; quanto alle temperature minime, anch'esse hanno registrato una media piuttosto elevata: 16.6°, quindi 2.5° in più della media di luglio. La temperatura media del mese è stata di 23.5°. Le ore di luce: sono state 310 ore e 26 minuti, con il 17% in più del soleggiamento medio del periodo (266.2 h). Le precipitazioni: luglio 2015 si è confermato il mese più siccitoso dell'annata viticola in corso, avendo registrato solo 5.6mm di pioggia, caduti in soli cinque giorni (di cui, quasi il 50%, il giorno 26); ciò costituisce l'89% in meno delle precipitazioni che era lecito attendersi dal periodo (51 ml); un dato monstre. Per fortuna, lo stress idrico è comunque stato scongiurato; almeno cosi ci assicurano molti vigneron della Cote. Eventi atmosferici estremi: non si segnala alcun evento; ciò significa che, almeno per luglio, abbiamo messo in archivio quella che pareva una consuetudine meteo nefasta del periodo, negli ultimi 8 anni: la grandine è stata scongiurata, per il momento. I processi di invaiatura sono diffusamente in stadio positivo e decisamente avanzato; solo in qualche isolato caso, apparati fogliari non adeguatamente curati, hanno determinato, a causa della loro inferiore protezione dei grappoli, fenomeni di bruciatura ed avvizzimento di acini. Allo stato delle cose, la media delle prospettive di vendemmia, sia in Cote de Nuits, che in Cote de Beaune, cosi come riferitoci, è orientata a cominciare tra il 5 e il 10 settembre. La foto è tratta dall'album fotografico del domaine Grivot.

 

AGOSTO. L’incipit non può essere che dedicato allo sfortunato evento nefasto, occorso nella notte tra il 31 agosto e la mattina odierna, durante i quali, nel dipartimento della Yonne, l’AOC Chablis è stata tempestata da un evento grandigeno che sicuramente inciderà pesantemente in sede di raccolto tra una settimana. Tutta la nostra solidarietà a chi, al photo-finish, rischia di vedersi polverizzare, sotto gli occhi, il duro lavoro di un’annata. La Cote d’Or, secondo le nostre fonti locali, è stata graziata, per il momento, da questo evento devastante: ieri sera si segnala solo un gran vento, cieli nero pece, 3mm di pioggia caduta; tanto rumore per nulla, per nostra fortuna. Agosto è stato il mese della quiete dopo la tempesta (metaforica), rappresentata da una delle più maestose “canicule” meteo abbattutesi sulla regione; la siccità record di luglio è stata fortunatamente temperata da piogge delicate ed amorevoli, che hanno accarezzato i ceppi di Cote d’Or, determinando l’effetto di rimpolpare i volumi degli acini e di far crescere le acidità tartariche (a discapito di quelle maliche, riscontrate, mediamente, in discesa vertiginosa). Lo stress idrico si è evitato, pertanto; la brusca frenata imposta da agosto ai raggi fiammeggianti di luglio non ha impedito comunque un andamento stagionale che sta ricalcando, per precocità, il fatidico 2003, l’annata 2007 e la 2011. Si sono già levate voci autorevoli sulla qualità di questo nascituro millesimo, provenienti da vigneron scafati e giornalisti accreditati, ma desideriamo tenerci a debita distanza da considerazioni e vaticini sul peso specifico reale di quest’annata, i quali potrebbero rivelarsi dei boomerang, anche in considerazione del fatto empirico che, solo da qualche giorno, le prima uve di chardonnay stanno cominciando a transitare dai vigneti alle cantine, con ottime prospettive, questo si ci sentiamo di affermarlo, circa almeno la sanità delle bacche. Ma veniamo ai numeri di questo mese: Temperature: nonostante la generale fraicheur, si è battuto il record di temperatura, vigente dal 11 agosto 1988, avendo raggiunto, il 7 agosto scorso, la bellezza di 37.5°. L’arco delle temperature estreme del mese: 9.6° - 37.5°. Le temperature massime sono state più elevate di 2.6° e quelle minime di 1.2°. La temperatura media è stata di 21°; un agosto tutt’altro che plumbeo, quindi, con ben 12 giorni in cui la colonnina di mercurio ha superato i 30°. Le ore di luce: 240h e 11min (+5% per la media del periodo) contribuiranno certamente a cesellare le peculiarità di questa annata. 1500 ore di luce totali, da marzo ad agosto, contro le 1331 del 2014. Un raffronto interessante sull’estema diversità dei connotati delle due più recenti annate viticole. Le precipitazioni: hanno scolpito il reale volto di questa mensilità, garantendo 74.1mm di pioggia (+13% rispetto alle medie agostane) che hanno rigenerato i volumi degli acini e contribuito ad equilibrare il rapporto acidi-zuccheri; un interessante raffronto della quantità delle piogge nelle ultime 5 stagioni viticole in Cote d’Or: quest’anno, da marzo ad agosto sono caduti 259 mm di pioggia, contro i 323.8mm del 2014, i 548.6mm del 2013, i 413.3mm del 2012, i 363.2mm del 2011 ed, infine, i 413.1 mm della paradigmatica annata 2010. Eventi atmosferici estremi: se si esclude il picco di calore record del 7 agosto, già menzionato, degno di circoletto rosso è la fortuna, ad oggi, di aver evitato gli orages più catastrofici che hanno, proprio ieri, devastato la Chablis, un po’ più a nord. Con tutti gli scongiuri del caso, ci auguriamo che quest’anno sancisca la rottura con quella che, nelle ultime annate, è parsa una consuetudine poco gradita: la comparsata immancabile della grele. La vendemmia è entrata nel vivo e le prospettive meteo paiono sancire una diffusa dolcezza climatica e sole moderato (max attestate sui 22°) almeno sino al giorno 9 settembre. Un clima ideale per raccogliere le bacche che, pare, accompagnerà le operazioni in vigna sino al loro compimento (previsto, mediamente, entro la metà di settembre). A vendemmie terminate redigeremo un piccolo rendiconto, a titolo di ultimo editoriale meteo, a corredo di questa rubrica/maratona, che ci vede sul pezzo da marzo e che, ci auguriamo, possa essere risultata di vostro gradimento e utilità. La foto è tratta dall'album fotografico del domaine Grivot.

 

 

Lo staff di Borgogna Mon Amour

 

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