BORGOGNA 2016. GIU’ IL VELO SULLE NOVITA’ ESTIVE. PIU’ SPAZIO AI VIEUX MILLESIMES

BORGOGNA REGIONE DI CAPOLAVORI ENOICI

Il saper attendere è un’arte logora e dimenticata; quando opportunamente ripagata, però, non rappresenta più “essa stessa il piacere”; insomma, siamo consapevoli di essere arrivati un po’ lunghi con le nostre consuete prime novità dell’anno, quelle primaverili, ma crediamo ne sia valsa la pena; a manleva di questo ritardo, invochiamo le tortuosità burocratiche di qualche produttore d’oltralpe, evidentemente frastornato dai recenti e nefasti eventi meteo, che hanno fatto slittare la nostra programmazione operativa.

Ma, fatalmente, ci siamo.

Ndr: allo scopo di consentire l’accesso immediato ai relativi contenuti, tutte le diciture in grassetto nero sono cliccabili, e, nella cintura di scorrimento presente in homepage, sfilano tutte le nostre novità.

Paghi dei numerosi tasting condotti sulla neonata ’14, in occasione dei “Les Grands Jours ‘16” siamo lieti finalmente di scoprire le nostre carte; in questi mesi abbiamo lavorato in una triplice modalità: nella direzione di un rimpasto dei domaine presenti nel nostro portfolio, che, oggi, si traduce in un goloso poker di new entry, in quella di presentare la nuova annata, il millesimo 2014 ed, infine, in quella di un chirurgico ripescaggio di annate meno recenti (che si sono rivelate di grande appeal).

LE NOVITA'

Quattro sono gli spunti che BMA desidera sottoporvi. Srotoliamo subito il papiro con il relativo elenco:

Il domaine RAPET P ET F di Pernand-Vergelesses; indirizzo arcinoto agli appassionati, per la generosità produttiva e per il rapporto qualità-prezzo difficilmente replicabile (vogliamo parlare dell’emozionante monopole “Pernand Vergelesses 1er cru "Le Clos du Village ‘14"?), nonché, voce autorevole e consolidata nel panorama dell’enclave bianchista di Cote de Beaune; a corredo della ricca proposta, abbiamo individuato un paio di calibri, en rouge, davvero meritevoli di attenzione.

Il domaine COMTE ARMAND di Pommard, che, per la verità, ha già fatto il suo esordio nel nostro store, ma che, d’ora innanzi, saremo in grado di proporvi nel meglio del suo repertorio; pertanto, occhio di bue inevitabilmente direzionato sul celeberrimo monopole “Pommard 1er cru Clos Epeneaux”, che ci fregiamo di sottoporvi nella triplice versione 2007, 2011 e 2014.

Il domaine TAUPENOT MERME di Morey Saint Denis, finalmente reimportato seriamente in Italia, di cui abbiamo vivisezionato la vasta palette di vini, allo scopo di estrapolarne quello che ci è parso il “mosto fiore” della produzione, a partire dal rarissimo ed introvabile “Clos de Lambrays grand cru 2014” (la splendida versione ’12 se l’è aggiudicata un nostro cliente molto zelante, ancor prima di essere riposta sui nostri scaffali virtuali), transitando per due grand crus di “Gevrey-Chambertin” dal fascino rivelatosi accecante; degustare per credere.

Infine (con relativo rullo di tamburi al seguito, consentitecelo), il domaine JEAN YVES BIZOT di Vosne-Romanée, che ci ha portato in dote, in primis, la preziosità di una collaborazione in continuità, e poi la soddisfazione di esordire con lo splendido millesimo 2014, elargendoci il tripudio qualitativo della sua celebratissima e centellinata selezione (davvero ai limiti dell’umana reperibilità); con l’arrivo dei preziosi liquidi di Jean-Yves ci fregiamo anche di aver ricostituito idealmente l’estro talentuoso dell’intero nucleo familiare dei Bizot, grazie alla presenza (già consolidata presso di noi) dei celeberrimi vini della moglie, Claire Naudin, la cui offerta sugli scaffali, quest’anno, risulta clamorosamente amplificata. Stile e talento affini; ma, i protagonisti ci tengono a ribadirlo: due universi societari distinti ed assolutamente paralleli.

Sul fronte dei VIEUX MILLESIMES ci siamo adoperati per estrapolare tesori più o meno nascosti; il tutto, considerando l’estrema penuria (salvo rari casi) di giacimenti di bottiglie attinenti il passato, in forza ai nostri domaine. Assieme ad essi, proponiamo, ovviamente, la gamma dell’ULTIMA ANNATA IN COMMERCIO, l’intrigante millesimo 2014.

Di seguito, tutti i nuovi arrivi dei domaine già parte integrante del nostro portfolio:

La carrellata comincia da un sestetto di chardonnay del domaine Jean Chartron, del quale emergono letteralmente dallo sfondo due pezzi da novanta del calibro del “Batard Montrachet Grand Cru 2014” ed dello “Chevalier Montrachet clos des chevaliers monopole 2013”; poi, M.me Chantal Remy, che riproponiamo (tornerà nuovamente sugli scaffali il prossimo autunno) con i tre consueti destrieri più scintillianti della sua produzione, nelle magnifiche annate 2010 e 2012, a grandissima richiesta; fa seguito il domaine Patrick Javillier (al cui titolare auguriamo che i recenti seri problemi cardiaci siano in via di rapida risoluzione), con uno stuolo di meravigliosi Meursault, cui abbiamo aggiunto il rarissimo ed ispirato “Corton Charlemagne grand cru 2014”; è poi il turno del domaine Naudin Ferrand, che ha catalizzato molte delle nostre attenzioni, ed i cui vini più celebri proponiamo in un ventaglio di diverse annate, tra i quali spicca la mini-verticale da sogno (2012-2013-2014) del suo celebre “Echezeaux grand cru” (ndr: se ne caldeggia l’acquisto in blocco); ci tuffiamo poi nel mondo dello chardonnay di Chassagne-Montrachet con tre preziosi del domaine Chateau de la Maltroye, cui abbiamo strappato il meglio, anche in versione 2008 e 2010 (annate strappalacrime); in particolare, si tratta di un trio di climats 1er cru che brillano ciascuno di luce propria; successivamente, ed a grande richiesta, siamo lieti di calare un tris d’assi griffato dal domaine Bruno Clair, che integra, a meraviglia, la tipologia di vini ancora presenti in store, ed in cui primeggia lo “Chambertin Clos de Bèze grand cru 2013”; anticipiamo che Clair ritornerà anche in autunno, con ulteriori chicche; potevamo poi farci mancare un approdo sicuro, in terra di Meursault, presso il domaine Buisson-Charles? Giammai; considerata l’esiguità del raccolto ’14, abbiamo dovuto compiere un mezzo miracolo per proporvi quattro tipologie di vini, la cui purezza espressiva ed attinenza stretta con il territorio sono già letteratura consolidata; poi il domaine Simon Bize a Savigny Les Beaune, cui non sappiamo resistere e che, quest’anno, proponiamo su due climats inediti, di grande spessore qualitativo; è il turno poi del domaine Chandon de Briailles, di cui ci fregiamo di proporre anche due grand crus monstre, entrambi della denominazione Corton; ci sono piaciuti da impazzire; fa seguito il domaine De Lambrays con la consueta ed inarrivabile (per qualità straordinarie) versione 2014, che durante i “Les Grands Jours” di quest’anno, ha commosso più di qualcuno e che, siamo certi, saprà elargirvi pillole di godimento assoluto; chiudiamo con il domaine Christian Clerget, del quale siamo riusciti nell’intento di sottrarre gli ultimi esemplari di “Echezeaux grand cru” in versione 2007 e 2009 (introvabili); vini, che come sanno bene i veri appassionati, scintillano nel firmamento dei pinot noir borgognoni per rapporto qualità-prezzo.

Buoni acquisti ed i migliori auspici di un’ottima estate da tutto lo staff di BMA.

 

Bisaglia Francesco

 

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