Domaine Simon Bize et Fils. I vini di Patrick Bize. L'azienda si trova a Savigny Les Beaune. Patrick, purtroppo, è scomparso nell'ottobre 2013, a soli 61 anni; il prestigioso domaine ha deciso di non commercializzare il millesimo 2013, in onore di Patrick e Wine spectator, nel suo n. 24, ha dedicato pagine delicate e di grande rispetto per il talento di questo vigneron, sempre al centro di consensi ed entusiasmo; una vera pietra angolare nel panorama di Savigny Les Beaune; ma i vini aziendali perseverano a parlare di lui e ad assomigliarli, grazie alla sapiente conduzione della moglie, Chisa Bize, insieme alla sorella di Patrick, Marielle Grivot-Bize (domaine Jean Grivot). M.me Bize, che cominciò in Giappone a lavorare nel settore bancario, non affiancò subito il marito nella conduzione, e si dedicò prevalentemente alle cure della famiglia e dei figli; ma dopo l'evento nefasto occorsole, ha preso le redini del domaine, facendo evolvere qualitativamente, in modo ulteriore, quella che già era un'azienda di grandissima reputazione a Savigny; dal 2008, anno in cui ne ha cominciato la conduzione, si è fatta affiancare da M.me Anne-Claude Leflaive, per muovere i primi passi lungo il percorso biodinamico; all'epoca, anche il marito Patrick, si incuriosì seriamente di questa metodologia e la approvò dopo alcune iniziali resistenze e perplessità. Tutte le sperimentazioni sono cominciate nel reputato climat dei "Serpentiers", e successivamente nei tre plot di pertinenza nello "Charlemagne", oggi teatro principale di tutte le piccole modifiche ed esperimenti che il domaine pone in essere. Chisa riferisce che ha scelto questi due terroirs perchè difficili da un punto di vista agronomico, perchè posti in aree non sempre facilmente lavorabili, quindi ottimi per forzare dei test, che se andati a buon fine, sarebbero poi stati naturalmente applicabili alle parcelle aziendali più agevoli da gestire. L'approccio biodinamico è esercitato su circa 3 ettari ed a seconda delle annate. Il domaine vanta 6 parcelle classificate 1er cru su Savigny-Les-Beaune: la maggior parte di loro si trova sul lato nord della denominazione, verso Pernand-Vergelesses: Aux Guettes, Les Serpentieres, Les Talmettes, Les Fournaux e Aux Vergelesses. In particolare, "Les Marconnets" è l'unico rive droite, si trova sul lato di Beaune; si trova ubicato dove il fiume gira leggermente a destra; il terreno contiene più sabbia in quest'area, è ben drenato, quindi, nelle annate siccitose le viti soffrono; "Aux Vergellesses" è definito il fiore all'occhiello aziendale ; il climat si trova proprio nell'angolo dove il pendio piega verso Pernand-Vergelesses; è davvero una parcella magnifica: qui c'e' poco terreno superficiale ed il suolo è roccioso, molto vicino alla superficie; l'azienda possiede tre appezzamenti sugli "Aux Vergelesses", uno in alto, uno in basso e uno verso Savigny; per Chisa, ciò che marca maggiormanete il terroir dei "Aux Vergellesses" è la presenza vento: quello da nord e quello da ovest si incontrano in quell'area, ed entrambi si rivelvano spesso molto importanti per determinare la qualità finale delle uve. "Les Talmettes" si trova proprio accanto agli "Aux Vergelesses": quando la suocera di Chisa Bize acquistò il loro lotto negli anni '50, era contrassegnato "Les Talmettes-Vergelesses" al catasto; la celebre parcella dei "Les Talmettes" è protetta dal vento del nord: il vino si palesa di carattere generoso. "Aux Guettes" è ubicato più a ovest, sopra l'abitato: si trova alla stessa altitudine di "Aux Vergellesses", ma il terreno è più profondo e ciò dà luogo a vini con maggior potenza; quindi, possiede maggior ricchezza; infine, vi è una pertinenza sui "Les Fournaux", che non sono lontani da "Aux Vergelesses": si trovano a metà pendio, appena attraversata la strada per Pernand-Vergelesses; i "Les Fournaux" sono sempre molto didattici, sostiene Chisa Bize: alcuni dicono che siano estremamente selvaggi, ma li trova decisamente pieni di fascino ed unicità territoriale; è un vino che si mostra molto bene già nei primi anni; è sempre un Savigny, ma, in termini di carattere, è un po' più prossimo alle accezioni di Aloxe-Corton. Il domaine è celebre per la produzione di vini estremamente accattivanti, carnosamente nobili e assolutamente dotati di un dna portatore di una notevole attitudine ad affinare in vetro. L'approccio enologico prevede una vinificazione spesso (dipende anche dal millesimo) a raspo intero, soprattutto se in presenza di vigne quarantennali

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