lieux-dit di grande interesse, classificato tra i c.d. "deuxièmes crus", nell'alveo del variegato panorama di accezioni proposte da questa appellazione, posto tra le aree più a nord del comprensorio, esposto a sud, in prossimità di un'area boschiva, situato sopra il celebre "1er cru Les Genevriereres", in cui il terroir si caratterizza per la presenza massiccia di marne sia di calcare che di una buona quota di terre rosse (presenza di ossido di ferro nel suolo), nonchè da un microclima particolarmente fresco; notoriamente, i vini prodotti in quest'area sono i più ricercati dagli appassionati: Benjamin, acquista le uve da un parco vitato di 0.12 ha, proprio a latere delle viti di Comte Lafon, con i primi impianti che risalgono al 1975, coltvato senza l'ausilio di alcun mezzo meccanico, ma meticolosamente a mano, dal proprietario della parcella, un abilissimo viticoltore settantasettenne; la vigna è ubicata nel perimetro più nobile del climat, posto nell'area a nord, denominato convenzionalmente "Narvaux Dessus"; una curiosità al riguardo: per la sua eccezionale posizione, il vino potrebbe essere anche etichettato come "Clos de Narvaux"; per quanto riguarda la vinificazione, Leroux predilige una fase fermentativa con lieviti indigeni ed un elevage di 1 anno in rovere nuovo al 30 per cento. Versione '19 gialla paglierina luminosa nel calice; naso profondo, materico, pregno di rimandi di pera williams, mela verde, uno stuolo di minuti fiori bianchi campestri, e nuances di nocciole fresche; il sorso evidenzia una materia sottratta a qualsiasi sovrastruttura, quindi finemente sensuale, snello, teso, vibrante, in cui emergono lampi di lime, pompelmo rosa e note di agrumi freschissimi. Pare vi sia la presenza anche di un 5 per cento di "chardonnay muscaté" nel blend. Un prodotto dall'anima artigianale di estrema classe. Apogeo di consumazione [2022-2027].