St Aubin 1er cru Murgers des Dents de Chien 2020

  • Jean Chartron
  • 2020
  • Premier cru
  • Vinificazione : Egrappé/uve diraspate Egrappé/uve diraspate
  • Vitigno : Chardonnay Chardonnay
Pagamenti sicuri al 100%
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St Aubin is the new Puligny? A giudicare dalle similitudini e discrete assonanze tra i suoli di alcuni terroirs in particolare, parrebbe di si; anche se con i limiti endemici che questa comparazione porta con sè. Molti gli investimenti recenti del domaine in questo settore meridionale della Cote de Beaune: il climat dei "Murgers dents de chien" rappresenta una delle punte di diamante, una delle vette qualitative della denominazione (assieme agli "en Remilly", che importiamo, invece, da De Montille). Etimologicamente, rappresenta l'ammasso di pietre affilate (come denti canini, appunto) che si possono riscontrare a fianco di ciascun vigneto dopo le lavorazioni apportate, per permettere la messa a dimora delle viti; la parcella, esposta a sud, si trova su pendenze lievi, ubicata a circa 360 metri, e, come anticipato, i suoli sono molto ricchi di scheletro, per l'affiorare delle pietre acuminate di cui si è fatto cenno; la meraviglia di questo terroir è la timbrica identitaria costituita dal suo rimando olfattivo capace di sprigionare effluvi di ostriche oceaniche, che aleggia all'interno della sua polposa anima fruttata. Annata 2020, raccolta dal 14 agosto, che abbiamo decisamente trovato al di sopra di ogni nostra legittima attesa. Naso smaccatamente pregno di diversificazioni olfattive, che spaziano dalle nuances di fiori bianchi e poi pera , pesca, limone maturo e mandarino, sollevate letteralmente da un sostegno di complessa mineralità gessosa, crema di raffinata pasticceria, delicata vanillina, fiori d'arancio e una deliziosa mandorla fresca. Bocca tesa e di abissale profondità per la tipologia, che sfodera un corpo esaltante, che fa sobbalzare sull'arcata palatale tutto il suo cospicuo arsenale fruttato, una freschezza vibrante ed una salinità che corrobora a sostenere tale raffinata concentrazione sensoriale, nonché tanta energia complessiva; rovere (25 per cento in elevage) già ben assimilato. Equilibrio ma anche più ricco della esaltante 2019, anche se privo di sollecitazioni da battonage; finale esemplare a rimarcare un'annata eccelsa per queste latitudini. Sempre più ispirato questo prodotto, che ha guadagnato progressivamente posizioni nella gerarchie di perle enoiche di Jean. Apogeo di apertura [2024-2030]

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