il parco vitato dei Laroze si trova all’interno di una parcella acquisita nel 1996, di soli 0.12 ha, il cui parco vitato vanta oltre sessanta anni di età media. Versione '17, come le precedenti, quasi introvabile (2 pièce scarse per il mercato mondiale): una chicca, un monumento ad un cru epico, che siamo lieti di potervi proporre. Versione '17 in cui la vinificazione è avvenuta per il 25 per cento a grappolo intero. Esplode rubino intensissimo nei nostri calici, subito di bella densità e scorrevolezza; un pizzico di comprensibile riduzione, dapprima, ne cela il corredo olfattivo; poi, dopo appropriato minutaggio per arricchirlo di molecole d'ossigeno, eccolo finalmente: cenno lieve di spezie bionde, ma subito sovrastate uno sbuffo prepotente al pepe nero e chiodo di garofano, che danno la stura alla netta percezione del materializzarsi di una imponente volumetria di effluvi da frutto scuro avvolgente, avvincente, che si declina in marasca e ciliegia scure mature, fave di cacao, note ammalianti di terroso sottobosco autunnale, more di rovo, fogliame; le suggestioni non mancano, quindi ci soffermiamo a lungo sull'intensità, che prevale in questa fase; successivamente, al palato, fa letteralmente irruzione con prorompente profondità ed ammaliante concentrazione, disciplinate in un ordinato dispiegarsi progressivo di materia succulenta e polposa; tanta sostanza, aleggia sorretta da un sostrato di tannini palpitanti, cesellati magistralmente e tradotti in forma aghiforme, che risplendono nella trama estrattiva complessiva, ed emergono come un tratto essenziale ed identitario; un palato esperto ne scorge un'immensità di suggestioni in nuce, una nobile austerità, un sorso deciso, con un piglio serio, che illumina la scena della propria eno-personalità. Vetro e tempo ne decreteranno gloria certa ed innumerevoli, ora semi-nascoste, dettagli. Si parte da 94, per quanto ci riguarda. Apogeo di consumazione [2024-2036].