un village cresciuto qualitativamente sotto i nostri attenti occhi, anno dopo anno; va dato atto che il lavoro silenzioso e capace di Paul Zinetti ha apportato migliorìe significative al savoire faire storico del domaine, considerando anche l'autorevolezza di chi lo timonava prima del suo arrivo in azienda. Si tratta di un Volnay femminile, che è solito dispensare delicati effluvi fruttati con generosità, sorretti, soprattutto, da un’energia sorprendente e rappresenta alla perfezione, come da vulgata, l'alter ego sudista di uno chambolle. Le estrazioni di Zinetti, poi, sono sempre più smooth e calibrate; le follature sono estremamente dosate e ragionate, i rimontaggi sono pressoché inesistenti, considerato anche l'andamento delle annate del nuovo corso climatico. Lo consideriamo davvero un ottimo metro di paragone per i village della aoc, e peraltro davvero estremamente godibile sin dalla gioventù. Il vino è frutto del missaggio di due lieux-dits: "Les Grands Champs" e "Les Famines". Annata '21 rubina intensa; naso vibrante, che sussurra rimandi aromatici sul versante della violetta, poi fragoline boschive e ciliegie fresche ed uno sbuffo di grafite; palato oggi più delineato, di raffinato equilibrio, setoso e dosatissimo sul versante della piacevolezza del frutto boschivo e dalla delicata estrazione tannica, che esalta un'ottima verve sapida, sostenuta da una freschezza d'annata che slancia il sorso. Il livello di questo prodotto è in costante ascesa. Ne abbiamo chiesto, senza esitazione, una cassa tutta per noi, da goderci durante il nostro tour degustativo borgognone. Apogeo di consumazione [2025-2033]