Vosne Romanee 1er cru Les Suchots 2018

  • De L'Arlot
  • 2018
  • Premier cru
  • Vinificazione : Egrappé/uve diraspate Egrappé/uve diraspate
  • Vitigno : Pinot noir Pinot noir
Pagamenti sicuri al 100%
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la parcella, di forma triangolare, si trova tra i 250 ed i 270 metri d'altitudine, circondata da vicini di alto lignaggio, quali la "Romanée Saint Vivant", gli "Echézeaux" ed il "Richebourg"; si estende per complessivi 13 ettari e rappresenta la più ampia, calssificata 1er cru, della denominazione. Proprio per questa sua caratteristica di particolare ampiezza, al suo interno si possono apprezzare diverse accezioni di terroir. Etimologicamente ricorda i ceppi della foresta che qui fu oggetto di disboscamento nel corso del medioevo, poi, scoperti molto adatti per la coltivazione della vite. I suoli dell'area sud sono composti da argille granulometricamente più circonferenziate rispetto alla parte nord del climat, dalle argille più fini e dalla presenza di pietre, pertanto, dal terroir più intrigante. Senza "se", questo cru rappresenta uno tra i più degni rappresentanti della noblesse classificata 1er cru della aoc: il vino dei Suchottes è un connubio vigoroso di mineralità infiltrante e profili olfattivi pregni di frutta scura e speziata, nonchè da cote floreali aggraziati; ma è al palato che i Suchots si fanno riconoscere: sorsi pieni, sensuali e vigorosi, appaganti; un luogo, quello dei Suchots, insomma, dove i migliori esemplari di questa parcella esibiscono una carnosa sensualità che li rende fortemente caratterizzanti: il classico pugno di ferro in un guanto di velluto. La vinificazione è tradizionale: dopo una vendemmia manuale, e la svinatura, sono stati effettuati rimontaggi e follature ragionati per non compromettere la finezza di questo fantastico terroir; l'elevage si protrae per 15 mesi in botti di rovere nuove sino ad un massimo del 45 per cento. Versione '18 che convoglia tutto quanto di buono il millesimo sa trasfondere a questa peculiare parcella. dispensando un naso fitto, speziato, solcato dalla prepotenza del lampone rosso maturo e da una ciliegia estremamente profumata; ingresso al palato di grande personalità, in cui svetta la consuete sapidità vigorosa, che sorregge un frutto scuro sensuale ed impattante, che rimarca la timbrica estremamente gaudente ed esplosiva di questo climat, che non manca di stupire nel finale, quando risorge in una persistenza aromatica intensa di alto profilo. Apogeo di consumazione [2024-2035]

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