climat stabilmente incastonato nell'artistocrazia più raffinata di Chassagne, esteso per 14 ha, ubicato a circa 270 metri d'altitudine ed integralmente esposto ad est. Jean Marc ci rammenta come si tratti di uno dei più reputati cru della denominazione dal medioevo: infatti, è stato un grande pinot noir già per le comunità ecclesiastiche locali che lo concepirono e che contribuirino, in modo decisivo, a tratteggiarne l'aura di un capolavoro enoico; la storia di questo climat è articolata e complessa: pare la sua individuazione sia ascrivibile addirittura al VI secolo dopo Cristo; in seguito, il fenomeno della Rivoluzione francese ne polverizzò la sua nobile ascendenza originaria in più proprietari. Lo storico parco vitato di Jean Marc risale, nei suoi primi impianti, addirittura al 1910. Siamo letteralmente al cospetto del numero uno tra i pinot noir di chassagne, che spicca per complessa personalità, indubbia eleganza ed estrema raffinatezza: pertanto, è un autentico privilegio poterlo proporre. Annata '19 violacea impenetrabile; naso intenso e profumato, che vira subito su note erbacee delicate, mentuccia, spezie dolci intrise di sbuffi soffici terrosi, cenni di scorza d'arancia, polvere gessosa e poi un incedere di grosse fragole mature, ribes rossi e more di gelso; bocca, sin dal primo approccio, che denota nobiltà estrattiva, in cui l'attacco della tartarica fa rilucere un tannino delicato e puntiforme, che inneggia saporoso alla frutta rossa boschiva, e spande netti riflessi sapidi sulla beva. Finale autorevole. Bagliori di grandezza sono visibili e palpabili, in un contesto già di alta godibilità che, però, richiede le amorevoli cure del tempo, data la sua mole di complessità ed articolazioni, quest'anno particolarmente dettagliate. Il millesimo gli ha, inoltre, conferito un equilibrio complessivo sconosciuto ai millesimi precedenti. Apogeo di consumazione [2027-2037]